CRAC
LE ROGAZIONI
di Guido Ferretti

Il termine rogazione deriva dal verbo latino rogare con significato di chiedere, infatti le rogazioni erano suppliche solenni fatte soprattutto con il canto delle litanie dei santi, durante processioni dirette verso stazioni poste lungo le strade campestri, in vicinanza dei paesi rurali (cruxette).

In queste manifestazioni religiose veniva implorato il perdono dei peccati e la protezione di Dio contro tutti i mali e principalmente per invocare la benedizione divina sui frutti della terra.

Pare che questi riti abbiano preso il posto di una processione pagana che si faceva nell'antica Roma in onore di Robigo, divinità che veniva invocata per allontanare la malattia del grano chiamata ruggine o carbonchio. La festa detta Robigalia, dal nome della divinità, veniva celebrata il 25 aprile Inoltre presso i Romani, fare il giro dei campi, per tre giorni consecutivi nel mese di maggio, faceva parte dei loro riti religiosi (Ambarvalia).

Ricordo che in paese il ciclo delle manifestazioni iniziava, guarda caso, proprio il 25 aprile, nel giorno di San Marco.

Con la prima rogazione, detta anche litania maggiore, i partecipanti andavano in processione d'à Cruxetta d'Aia pian-a (dalla Crocetta d'Aia piana), posta lungo la strada del Campo. Apriva la processione il chierichetto che portava la croce seguito dal Parroco che recitava le litanie, un secondo chierichetto aveva il secchiello dell'acqua santa con l'asperges; seguiva la fila dei fedeli che rispondevano alle invocazioni rivolte ai Santi, Nei punti, da dove venivano benedetti i campi, vi era una piccola croce di legno posta al lato della strada, sistemata quasi sempre a monte, sul muricciolo di sostegno.

La sera precedente la celebrazione, il luogo e il simbolo della fede cristiana erano adornati, dai giovani del paese, con mazzi di fiori raccolti in quei campi dove sbocciavano precocemente.

In certe primavere, durante le quali il bel tempo tardava ad arrivare, i prati erano ancora spogli, spuntavano soltanto i primi bucaneve (cancaxioe) qualche cespuglietto di primule (braghe da cucu) e viole. Al mattino faceva ancora freddo ricordo un particolare: il Parroco, durante la processione, indossava una pesante sciarpa di lana nera. Le successive tre rogazioni, ricordate anche come litanie minori, venivano celebrate in tre giorni della settimana precedente la festa dell'Ascensione di Cristo.

Nella Parrocchia di Casoni durante queste ultime manifestazioni, le processioni raggiungevano le seguenti stazioni da Cruxetta de gerbarielle (dalla Crocetta delle Alborelle), posta lungo la strada secondaria che portava al valico di Fregarolo, d'à Cruxetta da Barca (dalla Crocetta della "Barca"), situata lungo la strada rotabile diretta a Fontanigorda, da Cappeletta da Riva (dalla Cappelletta della Ripa), posizione dominante la vallata del Sermigliasca, situata lungo la mulattiera di Vallescura. Ivi, vicino ai ruderi di un antico tabernacolo, si trovava la Crocetta.

La domenica seguente, ossia il giorno dell'Ascensione terminava il ciclo delle rogazioni con l'ultima processione che portava i fedeli dalla Crocetta posta davanti all'ingresso del Cimitero.

A protezione dei campi di grano venivano inoltre poste in essi delle piccole crocette fatte da verghe di castagno e adornate con alcune foglie d'ulivo benedetto. Questo avveniva in primavera, ad opera del contadini, il 3 maggio, giorno della santa Croce questi simboli cristiani, custoditi per secoli con gran fede, sono attualmente del tutto scomparsi, rimangono soltanto i toponimi che ricordano la loro collocazione.