CRAC

Nascita del Circolo Ricreativo

Fra i motivi che spinsero la popolazione di Casoni a dotarsi di una struttura atta ad ospitare le tradizionali manifestazioni estive fu la mancanza di un´area adeguata, situazione venutasi a creare con lo sviluppo del paese.

Giustamente il piano regolatore comunale aveva previsto un´area attrezzata vicino all´abitato destinata alle manifestazioni e ai giochi: ora bisognava renderla agibile e dotarla delle previste strutture.

Eravamo sul finire degli anni settanta del secolo scorso.

Gli abitanti e i villeggianti di Casoni, animati da grande spirito di collaborazione e desiderosi di veder realizzata l´opera, si rimboccarono le maniche e diedero principio ai lavori.

Inizialmente fu fatta una riunione nel locale della ex scuola elementare e la partecipazione fu unanime. In quella occasione si posero le basi per la fondazione del Circolo Ricreativo Amici di Casoni: gli iscritti furono più di cento e contribuirono a stabilire un fondo iniziale versando centomila lire pro capite.

Il terreno destinato alle opere fu regolarizzato con normali contratti d´affitto stipulati con i proprietari.

Inizialmente, tramite l´utilizzo di tubi di cemento di un metro di diametro, vennero incanalati e coperti i due ruscelli che attraversavano l´area prescelta. Contemporaneamente, al fine di permettere il trasporto in loco dei materiali, fu risistemato il primo tratto dell´antica strada Casoni-Villanova che permetteva di accedere con i mezzi all´area interessata.

Si preparò quindi lo spiazzo, oggi occupato dai giochi per i bimbi ed i campi da bocce, dove si era ipotizzata,in un primo momento, la costruzione del padiglione dei giochi. L´area così realizzata fu utilizzata per due anni per il ballo campestre della sagra di S.Bartolomeo.

Tutto questo fu fatto esclusivamente con il volontariato.

Per Casoni fu un momento magico: i volontari erano figli e nipoti di quegli operosi ed ingegnosi lavoratori che avevano realizzato i trafori del Frejus e del Sempione. Essi avevano vissuto fino all´età di venti o trenta anni sui nostri monti a fianco dei loro padri, abituandosi al duro lavoro e acquisendo capacità anche in attività artigianali. In seguito gran parte di loro emigrarono in vari paesi dove ebbero nuovi incarichi in cui molti di loro si distinsero, ma le loro mani avevano ancora il segno della faticosa esperienza maturata in gioventù. Avevano perciò ampiamente le capacità per affrontare il lavoro che era richiesto.

Il gruppo di lavoro arrivò a comprendere oltre cinquanta volontari tra i quali vi erano molti artigiani specializzati in diversi campi.

Nel 1979, sempre ed esclusivamente ad opera dei volontari, iniziò tutta l´attività propedeutica all´ edificazione dell´opera più importante: il padiglione dei giochi. Vincolo fondamentale per la sua realizzazione era l´assenza di sostegno centrale secondo la migliore tradizione dei rudimentali balli campestri realizzati nel passato.

Il progetto di massima del padiglione prevedeva una struttura in legno con tetto a forma piramidale a sedici lati, sorretto da altrettante colonne sempre in legno. La sua dimensione era tale da coprire una superficie di 314 mq e si elevava fino all´altezza di dodici metri.

Furono avviate quindi le seguenti attività:

  • progettazione (calcoli e disegni costruttivi)
  • scelta nei boschi di 32 alberi di castagno selvatico diritti e di adeguata dimensione impiegati per le 16 colonne di base e per la realizzazione dell´anello inferiore del diametro di 16 metri;
  • richiesta ai proprietari del permesso, sempre regolarmente concesso, per il taglio delle piante selezionate;
  • taglio degli alberi, loro trasporto alla segheria di Rovegno per la squadratura;
  • trasporto delle travi squadrate sul luogo di impiego;
  • acquisto di tutto il legname di copertura in abete già dimensionato secondo disegno;
  • preparazione dell´anello superiore in acciaio del diametro di tre metri e di tutta la carpenteria metallica necessaria;
  • acquisto delle tegole canadesi.

Finalmente all´inizio dell´estate 1980 tutto era pronto per la realizzazione dell´opera; iniziarono quindi i lavori che si protrassero per tutta l´estate concludendosi nell´anno successivo.

Il padiglione fu inaugurato il 22 agosto 1981, con tre giorni consecutivi di feste danzanti, in occasione della sagra di S.Bartolomeo.

Nello stesso periodo proseguirono anche i lavori d´ampliamento del campo di calcio e la costruzione dello spogliatoio e dei campi da bocce.

La mano d´opera fu ancora svolta totalmente dal volontariato, mentre il costo del materiale necessario per la realizzazione e l´intervento di mezzi meccanici furono in parte finanziati dalla Provincia di Genova.