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GENTE FERRETTA della LIGURIA

Di Guido Ferretti - Articolo pubblicato sul n. 47 della rivista etno-antropologica e linguistica "Il Nido d'Aquila".

I Ferretti attualmente sono presenti in gran parte dell'Italia, stanziati con maggior concentrazione nelle regioni settentrionali e centrali della penisola.
Per quanto concerne l'etimologia di questo cognome, non è ipotizzabile ch'esso abbia un'unica provenienza, ma è logico pensare che sia nato da diverse circostanze, quali le caratteristiche individuali della persona, fra queste: il sopranome, l'arte, la professione o il mestiere esercitati, oppure da comportamenti caratteriali e in molti casi dalla regione o dal paese di provenienza
Diventa compito arduo voler stabilire come si sia diffuso e integrato un cognome che trae origine da circostanze diverse.
Storicamente troviamo documentato l'arrivo di Gente Ferretta proveniente dalla contea di Ferrette, situata presso Basilea, in Alsazia, intorno al 1230, al seguito del conte Antonio Ferretti.
Egli, uomo d'armi, discendente da un ramo cadetto dei conti di Ferrette, imparentati con gli Asburgo, scese in Italia per mettersi al servizio del papa Gregorio IX. Da questi ricevette, come primo compenso dei servizi resi, alcune terre e un fortilizio nella Piana dei Ronchi, presso Falconara, dove attualmente si trova Castelferretti (Ancona).
I discendenti dei Ferretti alsaziani, col passar dei secoli, emigrarono dalle Marche in diverse altre regioni dell'Alta Italia e probabilmente arrivarono in Liguria, valicando l'Appennino tosco-emiliano al Passo del Cerreto dove, undici chilometri prima del valico, nel paese di Collagna, costruirono un quartiere che porta tuttora il loro cognome "I Ferretti". 
Con questo stesso toponimo troviamo nominati alcuni insediamenti in provincia di Genova: fra i quali vi è Ferretto (chiamato localmente Feèto), nome di un rione situato presso l'antica Pieve del paese di Bargagli, in Val Bisagno, già esistente ed abitato dai Ferretti nel 1205.
In Val Trebbia, nel paese di Canale, la parte alta dell'abitato fu edificata da famiglie Ferretti che vi risiedono da oltre quattro secoli e, similmente 
all'insediamento di Collagna, porta il loro cognome: "I Ferretti". Una località dal nome Ferretto si trova anche nei pressi di Cortona in Toscana.

Gli spostamenti della Gente Ferretta sono raramente confermati da documenti certi, pertanto si possono solo ipotizzare in base a supposizioni più o meno valide.
L'arrivo dei Ferretti marchigiani in Liguria potrebbe coincidere col periodo in cui Liverotto Ferretti conte di Castelferretti ebbe l'incarico di podestà in Genova, risalente ai primissimi anni del XV secolo. 
Questo fatto induce a pensare che il podestà, durante il suo mandato, abbia portato con se collaboratori marchigiani che in seguito sono rimasti in Liguria, diventando cittadini della Repubblica di Genova.

Da una ricerca fatta attraverso documenti certi, esistenti negli archivi di Genova, riscontriamo notevoli differenze e modifiche del cognome Ferretti avvenute durante i secoli, specialmente negli insediamenti di Genova e della Val Bisagno. Dove il cognome nel 1186 lo troviamo come Feleito, mentre i Ferretti insediati nel Golfo del Tigullio e nell'entro terra di Chiavari portarono da sempre l'attuale cognome: Ferretto o Ferretti, salvo pochissime eccezioni con lievi modifiche.
Questo ci porta a pensare che i Ferretti del Levante ligure, probabilmente, ebbero origini marchigiane; mentre i Feleito, il cui cognome col passar del tempo si trasformò nell'attuale Ferretto o Ferretti, ebbero radici liguri.
La forma plurale del cognome, prima dell'Ottocento, stava ad indicare più persone o l'intero parentado, mentre con l'istituzione dell'anagrafe divenne cognome anche del singolo. 
Nei registri parrocchiali, spesse volte, il cognome riferito a un uomo veniva registrato Ferretto, mentre per la donna poteva diventare Ferretta. 
A convalida di quanto sopra, riportiamo di seguito appunti tratti da atti notarili rogati in epoche successive, dove appaiono evidenti le trasformazioni del cognome.

In un contratto di vendita stipulato nel 1186, tra i coniugi Merlo di Marassi e Igone de Flexo, troviamo testimone Oglerio de Feleito. La stesura del contratto fu fatta in Genova, nella casa dei Bonifaci de Volta il giorno 18 dicembre dello stesso anno.
Fonte: M. Chiudano "Oberto scriba di mercato" doc. n. 333 pag. 127.

In data 1° luglio 1205, la Chiesa di S. Maria di Patrania (Torriglia) vende a Pietro di Orticeto (Neirone) un pezzo di terra situato in Villa de Feleto (Ferretto di Bargagli). Fra i testimoni vi era Buta de Feleto abitante in detta villa. Il rogito fu fatto a Bargagli il 1° luglio dopo l'ora terza. Fonte: Archivio di Stato di Genova, not. Guglielmo Cassinese, reg. I, f. 285.

Nel 1220 viene nominato Simone de Fereti di Fontanegli in atti di Pietro Rufo notaro in Archivio Notarorum. (Fonte: Ms. del Federici pag. 539.)
I Ferretti di Fontanegli che nel 1528 furono ascritti nel libro d'oro della nobiltà genovese, probabilmente, discendevano dal ramo dei de Feleto di Bargagli, ma dopo il loro insediamento a Fontanegli, cambiarono il cognome in Fereto, che tennero fino alla metà del XVII secolo. 

I de Feleto di Bargagli, diversamente, portarono inalterato il loro cognome fino al 1339; anno in cui lo troviamo citato, per l'ultima volta, in un documento, dove un certo Giacomo de Feleto viene nominato in compera. (Fonte: Ms. di F. Federici"Famiglie che sono state in Genova prima dell'anno 1528) 
In seguito anch'essi si chiameranno Fereto, Ferreto ed in fine Ferretto. 

Anche la loro villa, negli anni successivi, cambierà il suo nome, la troviamo citata in un atto di vendita, datato 20 gennaio 1539, come villa Ferreto, pieve di Bargagli, podesteria del Bisagno.
Fonte: Notaio Assereto, Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi f. 2030.

Sempre nel manoscritto del XVII secolo del genealogista Federico Federici, si trovano diversi Ferretti di Sertri Levante vissuti a cavallo dei secoli XIV e XV, periodo in cui fu podestà in Genova il nobile Liverotto di Castelferretti. Il loro cognome Ferretti, similmente ai loro cugini marchigiani, rimase immutato fino ai giorni nostri. 
Riportiamo di seguito gli appunti che confermano la loro presenza in detto periodo:
1388 - Gaspare de Ferretti di Sestri Levante compare come testimonio in cartina dei Bartolomeo, in atti di Domenico Costaguta.
1403 - Antonio de Ferretti, detto Negro qm. Andrea di Sestri Levante, compare in atti di Lorenzo de Bartolomeo.
1442 - Francesco de Ferretti qm. Bersolle di Sestri Levante, viene nominato in atti d'Honorato de Capello, in scrittura di Giovanni de Mirano, appresso Luca Donato Fiesco
1449 - Andrea fu Antonio de Ferretus di Sestri Levante compare in un atto quale procuratore della moglie Bianchina fu Pelegro (not. Juliano Federici di Sestri Levante). 

Nei documenti, fino ad oggi esaminati, è stata rilevata l'esistenza di un centinaio di Ferretti liguri vissuti in un periodo di oltre sei secoli, che va dal 1186 al 1822. Durante il quale essi furono presenti nelle seguenti località della Liguria:
Genova (S. Donato), Bargagli, Fontanegli, San Siro di Struppa, Bogliasco, Canepa (Sori), Camogli, Rapallo (Santa Maria del Campo e Bana), Chiavari, Sestri Levante, Cogorno, Valle Sturla (Levaggi, Acero e Belpiano), Val Fontanabuona (Monteghirfo, San Marco d'Urri e Lazzeruole).
Dopo la caduta dei Fieschi avvenuta nel 1547, i Ferretti arrivarono nei feudi montani di Val d'Aveto (Brugnoni, Villa Salto, Cardenosa) e di Val Trebbia (Fontanigorda, Canale, Casoni, Casanova, Villanova, Borzine), passati, dopo tale data, sotto il dominio dei Doria.

I Ferretti liguri si dedicarono prevalentemente all'agricoltura e alla pastorizia, ma le loro attività furono molteplici e si distinsero per la loro tenacia e perseveranza fino ad arrivare a far parte della nobiltà genovese ed assumere cariche importanti nel governo della Repubblica di Genova, alla quale diedero un doge, il nobile Stefano Onorato Ferretti, valoroso capitano navale che si distinse nella lotta contro i Barbareschi, sui mari davanti alle coste del Nord Africa. 
Fu eletto doge il 12 agosto del 1705, a larga maggioranza.