TRADIZIONE ORALE ( a cura di Guido Ferretti ) - pag. 6

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      L’imbocco del traforo in territorio svizzero, situato a NW, si trova a 686 m s.l.m. presso Briga, quello in territorio italiano, a SE, a 634 m s.l.m., a Iselle. Il tracciato raggiunge l’altitudine massima a 705 m.
      Il primo traforo ferroviario affiancato dal tunnel di servizio, fu costruito sotto la direzione degli ingegneri Brandau, Brandt, Locher e Sulzer, nomi che spesso erano citati nei racconti dei “gallariani” della seconda generazione che avevano partecipato alla realizzazione del traforo del Sempione.
      Essi ricordavano le difficoltà che incontrarono i loro superiori durante quegli anni di difficile lavoro pieno d’imprevisti e quali disagi dovettero affrontare loro stessi. I loro racconti erano ricchi di particolari che corrispondono fedelmente alle testimonianze anzi descritte.
      Oltre a quanto abbiamo già letto, essi avevano un vivo ricordo del giorno 24 febbraio 1905 quando fu abbattuto l’ultimo diaframma e i due avanzamenti s’incontrarono con precisione.
      La notizia in un batter d’occhio raggiunse le retrovie e tutti i minatori, con grande euforia, fecero a gara per raggiungere il punto d’incontro servendosi dei mezzi utilizzati per il trasporto dei materiali e del personale.
AUX COLLABORATEURS ET OUVRIERS
DU PERCEMENT DU SIMPLON 1898-1905
SOUVENIR DE LA RENCONTRE
DES GALERIES FEVR. 1905

Medaglia ricordo dell’apertura del traforo del Sempione - 24 febbraio 1905

      Il lieto e storico evento fu però funestato da un triste fatto.
      Un’ingegnere della direzione dei lavori, del quale non si ricorda il nome, volle anch’egli correre a festeggiare l’incontro con gli Svizzeri, ma quando giunse sul posto fu colto da malore e morì.
      Si diceva che fosse accaduto per la forte emozione provata al momento o per le esalazioni venefiche che si erano sprigionate dalle putride acque che ancora stagnavano sul lato svizzero.
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